I consigli del nostro specialista per effettuare una corretta autopalpazione del seno.
Di tumore al
seno si ammala 1 donna su 9. In Italia si registrano 46.000 nuovi casi ogni
anno. Una diagnosi precoce può essere fondamentale per ridurre la percentuale
di mortalità nei soggetti colpiti. In che modo? L’autopalpazione è il
metodo “fai da te” più immediato che permette alle donne di rendersi conto da
sole della salute del proprio seno. Ma come fare l’autopalpazione del seno?
Parola al dott. Alberto
Testori, chirurgo
senologo della Breast
Unit di Humanitas, che spiega in 4 semplici mosse come fare un
corretto autoesame.
4 semplici
mosse per un corretto autoesame:
- Palpare entrambe le mammelle in senso rotatorio (circolare) con le dita unite e piatte
- Non tralasciare la palpazione dell’ascella e del capezzolo
- Guardare allo specchio se vi sono irregolarità della cute
- Evidenziare con una leggera spremitura del capezzolo se sono presenti secrezioni
Quando deve
essere effettuata l’autopalpazione?
“L’autoesame
è un controllo che la stessa donna dovrebbe eseguire ogni mese e consiste
nell’osservazione allo specchio delle proprie mammelle e nella palpazione
delle stesse. La metodologia di esame è semplice, ma è bene che sia un medico a
guidare la donna.
La posizione per
effettuare una corretta palpazione del seno è da sdraiati. È consigliabile,
inoltre, procedere con la palpazione dopo essersi spalmate la crema perché la
mano scivola meglio ed è più facile riscontrare un’anomalia.
E' particolarmente
importante che la donna comprenda che il fine dell’autoesame non è la diagnosi
bensì, la sola ‘conoscenza’ delle caratteristiche delle proprie mammelle e
quindi l’individuazione di eventuali cambiamenti verificatisi nel tempo e/o
persistenti, da comunicare tempestivamente al proprio medico. È anche utile
evidenziare con una leggera spremitura del capezzolo se sono presenti
secrezioni”.
Che cosa è
utile notare durante l’autopalpazione?
- La cute della mammella o dell’areola sembra alterata, arrossata, ispessita o retratta.
- Il capezzolo appare retratto, soprattutto se la rientranza del capezzolo è di recente comparsa e se sulla cute dell’areola compaiono delle piccole eruzioni cutanee o delle crosticine.
- Comparsa spontanea di secrezioni dal capezzolo, soprattutto se sierosa o ematica.
- Comparsa di una tumefazione evidente durante la palpazione della mammella o del cavo ascellare.
- La mammella sembra arrossata ed aumentata di volume.
Quando non
occorre preoccuparsi?
“Non bisogna
preoccuparsi se periodicamente si accusa dolore o senso di tensione al seno,
soprattutto in corrispondenza del ciclo mestruale”.
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