La scienza progredisce anche nel campo della prevenzione: le armi per la diagnosi precoce cambiano e si affinano col tempo.
La
prevenzione del tumore del seno deve cominciare a partire dai 20 anni con l'autopalpazione (ne abbiamo già parlato)
eseguita con regolarità ogni mese. E' indispensabile, poi, proseguire con
controlli annuali del seno eseguiti dal ginecologo o da uno specialista
senologo affiancati alla mammografia annuale dopo i 50 anni o all'ecografia, ma
solo in caso di necessità, in donne giovani.
Visita
senologica
La visita
senologica consiste nell'esame clinico completo del seno da parte di un medico
specializzato.Questo tipo di valutazione da sola in genere non è sufficiente a
formulare una diagnosi precisa, ma può sicuramente essere utile per chiarire
situazioni un po' sospette.
Il senologo, prima di
cominciare l'esame vero e proprio delle mammelle, si occupa dell'anamnesi,
ovvero della raccolta di informazioni che potranno essere utili per formulare
la diagnosi finale. Solo dopo aver terminato questa fase il senologo può
procedere con l'esame clinico propriamente detto che parte con l'osservazione e
termina con la palpazione: il medico compie tutti quei gesti
che ogni donna dovrebbe compiere mensilmente nel corso dell'autopalpazione.
La visita periodica dal
senologo non è necessaria per le donne più giovani, ma è sufficiente effettuare
con regolarità l'autopalpazione
del seno (una volta al mese tra il settimo e il
quattordicesimo giorno del ciclo).
La visita annuale è fortemente consigliata
dopo i 40 anni, mentre dopo i 50 è necessaria anche la mammografia.
Esami strumentali
Le donne dispongono di strumenti molto efficaci per la diagnosi precoce del tumore del seno, primo tra tutti la mammografia, affiancata da altri quali ecografia o risonanza magnetica.
Tra i 20 e i 40 anni
generalmente non sono previsti esami particolari, se non una visita annuale del
seno dal ginecologo o da un medico esperto. Solo in situazioni particolari, per
esempio in caso di familiarità o di scoperta di noduli, è possibile
approfondire l'analisi con una ecografia o una biopsia (agoaspirato) del nodulo
sospetto. La mammografia non è raccomandata perché la struttura troppo densa
del tessuto mammario in questa fascia di età renderebbe poco chiari i
risultati.
Tra i 40 e i 50 anni le
donne con presenza di casi di tumore del seno in famiglia dovrebbero cominciare
a sottoporsi a mammografia con cadenza annuale, meglio se associata a ecografia
vista la struttura ancora densa del seno.
Tra i 50 e i 60 anni il
rischio di sviluppare un tumore del seno è piuttosto alto e di conseguenza le
donne in questa fascia di età devono sottoporsi a controllo mammografico ogni
anno.
Infine,
anche dopo i 60 anni
la prevenzione oncologica è importante e, nel caso del tumore del seno, lo è
ancora di più, dal momento che tra i 50 e i 70 anni il rischio di sviluppare
questo tumore raggiunge il suo massimo. Gli esperti consigliano una mammografia
ogni due anni almeno fino ai 75 anni perché la vita media si è allungata e si
possono ottenere buoni risultati terapeutici anche in pazienti anziane.
Nelle
donne positive al test genetico per BRCA1 o 2 è indicata un'ecografia
semestrale e una risonanza annuale, anche in giovane età.
Anche se
la mammografia rimane uno strumento molto efficace per la diagnosi precoce del
tumore del seno, oggi sono disponibili anche altre tecniche diagnostiche come la
risonanza magnetica (ancora limitata a casi selezionati), la PEM (una tomografia a
emissione di positroni - PET - specifica per le mammelle) e un nuovo esame già
definito il Pap-test
del seno che consiste nell'introduzione di liquido nei dotti
galattofori (i canali attraverso i quali passa il latte) e nella successiva
raccolta di questo liquido che porta con sé anche alcune cellule.
Grazie al microscopio è poi possibile individuare quali tra le cellule
fuoriuscite ha caratteristiche pretumorali permettendo una diagnosi molto
precoce del tumore del seno.
fonte : www.airc.it (Associazione Italiana per la ricerca sul Cancro)
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