È da questo tesoro di
inestimabile valore che Gianfranco Ravasi attinge, proponendo una scelta di
citazioni letterarie, poetiche e filosofiche da cui trae lo spunto per brevi e
appassionati commenti. William Shakespeare, Lev Tolstoj, Catullo, Simone Weil,
Confucio, Albert Einstein, ma anche Woody Allen, Che Guevara, Giorgio Gaber:
pensieri, intuizioni che illuminano interiormente, aiutando ciascuno di noi a
coltivare, ogni giorno dell'anno, un'"oasi di silenzio" nel fragoroso
deserto di apatia morale e di superficialità che ci circonda.
Un universo di parole che
invitano a confrontarsi personalmente con i temi fondamentali dell'umanità e
dell'esistenza, con i doveri di amore, verità e giustizia che ognuno ha nei
confronti di se stesso, della propria storia, dei propri simili e della casa
comune che è il mondo.
LE
PAROLE E I GIORNI di
Gianfranco Ravasi – ecco
la meditazione proposta per il
21
ottobre : UN AVVERBIO
La vita non è una
proposizione o un’asserzione, ma un’interiezione, una interpunzione, una
congiunzione, tutt’al più un avverbio. Comunque mai una delle parti principali
del discorso. Claudio Magris
Conosco ormai da anni e nutro
grande ammirazione e affetto per Claudio Magris.
In passato ho letto il suo
impegnativo e intenso romanzo Alla cieca e, come spesso mi accade, segnavo qua
e là le pagine che mi colpivano maggiormente nella lettura.
A distanza di tempo, riprendendo
in mano quel volume, noto la frase che qui propongo. A pronunciarla nell’opera è Pistorius, “il
maestro di grammatica”: Io la riprendo con una finalità un po’ più ampia che,
però, non collide del tutto col senso
originario.
Quelle parole, infatti, mi
sembrano lanciare un interrogativo
capitale, quello sul senso della vita.
Molti sono convinti di essere in
se stessi una frase compiuta e definita, dotata di una sua autosufficienza.
Sono gli orgogliosi possessori di tutte le spiegazioni, ritrovate in se stessi, nella loro ragione,
esperienza e vitalità.
Ci sono, al contrario, quelli
rassegnati a considerarsi appunto soltanto come una congiunzione o un avverbio
che galleggia nell’aria o nel vuoto, senza un significato, simili a una
particella che non ha né un’origine né una meta
in cui posarsi e comporsi con altre.
Infine c’è un altro atteggiamento
che non emerge direttamente nelle parole di Pistorius ma che potrebbe da esse derivare: il termine fondamentale è
“discorso”. Noi non siamo, forse, una frase perfetta e compiuta ma, pur essendo
solo un avverbio limitato, acquistiamo senso e valore proprio perché siamo
parte necessaria di un discorso che ci ingloba e trascende. E compito della ragione
e della rivelazione divina è svelarci questo discorso.
Gianfranco Ravasi è
un cardinale, arcivescovo cattolico e biblista italiano, teologo ed ebraista.
Dal 2007 è presidente del Pontificio Consiglio
della Cultura, della Pontificia
Commissione di Archeologia Sacra e del Consiglio di Coordinamento fra Accademie
Pontificie.
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