Gustosi in mille modi in cucina
e pieni di virtù positive per combattere il colesterolo e aiutare il fegato.
I mesi invernali e quelli primaverili (fino
ad aprile) sono il periodo ideale per il consumo dei carciofi, saporiti
ortaggi di cui si consumano i capolini (cioè i fiori immaturi) e che sono
ritenuti molto salutari.
In realtà sono le parti che non vengono
comunemente mangiate (le foglie) a offrire i maggiori benefici, ma per
fortuna anche i nostri capolini possiedono in forma blanda
proprietà simili: sono cioè stimolanti della bile, depurativi del sangue e
leggermente diuretici. Inoltre, grazie alle proprietà energetiche e
stimolanti, sono utili in caso di forte stanchezza, tipica di quando si
lavora troppo! Però i carciofi hanno anche la capacità di ridurre la
produzione di latte materno, di conseguenza le donne che allattano non
possono mangiarli.
I carciofi regalano un bel po' di fibre
idrosolubili, che nutrono la flora intestinale e aiutano a ridurre il
colesterolo cattivo. Sono poi una buona fonte di tanti
minerali utili per il nostro benessere, tra cui il ferro, il magnesio, il
calcio e il fosforo. Contengono le vitamine A e C e altre sostanze
interessanti come la cinarina (che protegge il fegato e combatte il
colesterolo), l'inulina (uno zucchero che non viene assorbito dall'organismo
ed è in grado di ridurre i trigliceridi).
Fin dall'antichità questi bocci floreali
allietano le tavole mediterranee, quindi anche quelle dello Stivale, che è
oggi tra i primi produttori mondiali e vanta numerose
varietà, come lo Spinoso Sardo, il Violetto di Toscana e di Catania e il
Romanesco. I loro utilizzi in cucina sono davvero svariati. Va detto che
l'ortaggio crudo è più digeribile, quindi via libera a insalate e pinzimoni.
Ma anche cotto non è certo da trascurare.
Cuocetelo al vapore o in umido, aggiungetelo
al risotto, aromatizzatelo con la mentuccia come fanno i romani, mescolatelo
alle frittate o alle torte salate (come la squisita
pasqualina ligure). Potete cucinarlo intero e ripieno (al forno o in umido),
oppure dopo la cottura al vapore passarlo al mixer e unirlo a un po' di
besciamella: avrete così un ottimo condimento per la pasta, il riso o le
lasagne.
L'importante
è non conservare a lungo il carciofo dopo la cottura perché è
piuttosto deperibile. Per migliori risultati in cucina scegliete esemplari
ben chiusi, scartate le foglie esterne più dure (cioè le brattee) e la
peluria interna. Le prime possono essere mangiate crude: dopo averle lavate,
consumate la parte basale chiara, croccante e saporita.
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ed ora mettiamoci ai fornelli
CARCIOFI TRIFOLATI
Molto saporita come preparazione, i
carciofi trifolati, si prestano ad essere un gustoso accompagnamento di piatti di carne o di pesce, oppure,
per i vegetariani, può essere un piatto unico e sostanzioso, anche grazie alle
proprietà nutritive.
Ingredienti
: Aglio 2 spicchi, Brodo vegetale q.b., Carciofi 8, Olio
extravergine di oliva 5
cucchiai, Pepe nero macinato al momento a
piacere, Prezzemolo tritato 3 cucchiai, Sale
q.b.
Pulite i carciofi e metteteli
mano a mano in un contenitore con dell’acqua acidulata (addizionata con
del succo di limone), evitando
che diventino neri. In un tegame schiacciate 2 spicchi d’aglio, fateli rosolare
leggermente nell’olio, aggiungete i carciofi a spicchi e
i gambi ben scolati e fateli saltare
qualche istante.
Unite del prezzemolo tritato, tenendone da parte una manciata (che userete
per cosparge i carciofi trifolati al
termine della cottura), preparate anche del brodo vegetale con il quale andrete
a bagnare i carciofi ogni qualvolta si asciughino troppo, quindi
pepate e salate secondo i vostri gusti.
La cottura dovrà prolungarsi per circa 15/20
minuti a seconda delle dimensioni dei carciofi, potrete sapere quando è il momento di spegnere
il fuoco, punzecchiando con una forchetta un gambo che deve risultare tenero ma
non deve spappolarsi.
Servite i carciofi trifolati
appena pronti!
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