Genericidio, un fenomeno ormai globale
Prima degli anni Ottanta, alle bambine indiane veniva riempita la bocca di
riso per soffocarle, o venivano ammazzate con grosse dosi di oppio.
Oppure, più semplicemente, abbandonate e lasciate morire di fame. Poi è
arrivata la tecnologia. Ovvero, l'ecografia. E lo “sterminio” è diventato più
semplice ed efficace. Oggi in alcuni
villaggi della regione indiana del Punjab, dove
manca ancora l'acqua potabile e trovare un'aspirina è impresa quasi
impossibile, si possono fare diagnosi ecografiche per scoprire se è un maschio
o una femmina. Se il
fiocco è rosa, l'epilogo spesso è scontato, soprattutto quando si
tratta del secondo o del terzo figlio.
Ormai lo sterminio delle bambine è diventato un
fenomeno globale. Dalla Cina e dall'India il problema è dilagato in
molti Paesi del Sudest asiatico. Poi, attraverso i flussi migratori, ha
attecchito anche in Occidente, Italia compresa. Dall’ex Jugoslavia e l’Albania
fino ai paesi dove ci sono forti flussi migratori come Stati Uniti, Canada,
Gran Bretagna e Norvegia. Facilitate dall’assistenza medica offerta dai paesi
dove si sono recate, le immigrate continuano a praticare l’antica selezione
sessuale in uso nei Paesi d'origine.
Mai nate: perchè il mondo ha perso
100 milioni di donne
di Anna Maldolesi. Ed. Mondadori
Anna Meldolesi, biologa e giornalista scientifica, è cofondatrice della
rivista Darwin e firma italiana di Nature Biotechnology.
È stata per dieci anni editorialista del Riformista per le
problematiche all'interfaccia tra scienza, politica ed economia. Le sue analisi
sono apparse su testate nazionali e internazionali, da ItalianiEuropei
a Limes, da Il Sole 24 Ore al The Wall Street Journal.
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