My mind was a mirror:
It saw what it saw, it knew what it knew.
In youth my mind was just a mirror
In a rapidly flying car,
Which catches and loses bits of the landscape.
Then in time
Great scratches were made on the mirror.
Letting the outside world come in,
And letting my inner self look out.
For this is the birth of the soul in sorrow,
A birth with gains and losses.
The mind sees the world as a thing apart,
And the soul makes the world at one with itself.
A mirror scratched reflects no image –
And this is the silence of wisdom.
Edgar Lee Masters - “Spoon
River Anthology”
La mia mente
era uno specchio:
vedeva ciò che
vedeva, sapeva ciò che sapeva,
In gioventù la
mia mente era solo uno specchio
In un vagone
che correva veloce,
afferrando e
perdendo frammenti di paesaggio.
Poi con il
tempo
grandi graffi
solcarono lo specchio,
lasciando che
il mondo esterno penetrasse,
e il mio io più
segreto vi affiorasse.
Poiché questa è
la nascita dell’anima nel dolore,
una nascita con
vincite e perdite.
La mente vede
il mondo come cosa a sé,
e l’anima
unisce il mondo al proprio io.
Uno specchio
graffiato non riflette immagine –
E questo è il
silenzio della saggezza.
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