Riporto
un breve ma chiaro e significativo articolo del Dr Osvaldo Poli perché propone il tema
sotto una luce che non avevo mai considerato. I genitori non insegnano ai loro figli la
reciprocità del voler bene. Si dà per scontato che questo avvenga naturalmente.
Ma è proprio così o si devono educare a questo sentimento?
Continuando a navigare nel sito per approfondire l’argomento scopro che bisogna anche “educare i figli alla gratitudine” e tanto, tantissimo altro, tutto descritto nei suo libri.
Continuando a navigare nel sito per approfondire l’argomento scopro che bisogna anche “educare i figli alla gratitudine” e tanto, tantissimo altro, tutto descritto nei suo libri.
Insomma
mai distrarsi si è genitori 24 ore su 24 e ancora non basta
!!!
FIGLIO
PULCINO FEROCE? Non ne
posso più
Anche
i figli hanno dei doveri. E la radice ultima dei loro doveri è che anch’essi
debbono amare i genitori. Strano che i figli vogliano bene e debbano volerne ai
genitori? In nome di quale altro principio ci potremmo permettere di
disturbarli, di aiutarli a migliorare il loro carattere se non per diventare
capaci di volere bene? Se sono “fatti così”, perché non lasciamo che rimangano “fatti
così” ? Per quale ragione dovremmo
chiedere a un figlio prepotente di non essere più tale, di non dare un
calcio alla mamma quando dice no? L’amore che anch’essi debbono ai familiari e
ai genitori rappresenta la legittimazione ultima e definitiva dell’intervento
educativo.
La ragione più profonda in nome della quale
si chiede loro la fatica di cambiare, di modificare aspetti del carattere.
Molti figli quando accusano il genitore di
non amarli rimangono interdetti sentendosi rispondere: e tu a me vuoi bene? Ma
io te ne voglio. E da cosa lo dovrei capire, ribatte il genitore, visto che mi
sfinisci tutti i giorni? E lo mette a tacere. La
reciprocità appare loro come una cosa strana, quanto meno nuova. Un segreto di
cui nessuno aveva mai parlato. Una fatica che era stata loro accuratamente evitata.
A vent’anni diranno: vado bene a scuola e
questo deve bastarvi; e poi: non vi ho chiesto io di venire al mondo, quindi
zitti e mantenetemi. Traduzione: se a casa non faccio nulla, e non collaboro
neppure nel riporre i maglioni nell’armadio, e vi sfrutto, va bene così. Con l’aria
più naturale del mondo, perché i pulcini feroci sono sempre carini. Se il
genitore non ce la fa più e chiede un aiuto a tenere in ordine si sente
rispondere alternativamente: assumi una colf, è tuo dovere perché fai il
part-time, non rompere.
Capita un’emergenza: la nonna sta male e ha
bisogno di assistenza in ospedale, e chiedi loro di dare una mano; ti rispondono:
devo uscire con gli amici, ciao, sono già in ritardo, e sbatte la porta. E alle
lamentele della mamma risponde: non mi hai mai chiesto niente, ti ci metti
proprio ora? In effetti l’errore è stato di non averli abituati da sempre a
collaborare in famiglia. Questo ha
permesso loro di rimanere immaturi, secondo la classica configurazione dell’immaturità:
esisto solo io, solo i miei bisogni hanno valore, tu devi a me, io non devo
nulla a te. Il tenore di tutte le risposte immature è: è tuo dovere
assecondarmi, ma io non “riconosco” i tuoi bisogni e non me ne faccio carico. Arrangiati.
I figli tanto carini vorranno pure bene
alla mamma, ma finchè l’amore non chiede nulla che abbia il sapore della fatica
e del sacrificio. Ti voglio bene se non mi costa. Se non esigi la reciprocità. Questa propensione naturale all’egocentrismo,
strutturale nell’infanzia, non è più
sopportabile nell’adolescenza. Entrano nell’adolescenza non quando compiono
14 anni, ma quando si assumono le fatiche della reciprocità, del voler bene a
qualcuno. Osvaldo Poli http://wwwosvaldopoli.com
Osvaldo Poli,
psicologo e psicoterapeuta, vive e lavora a Castel Goffredo (Mantova). Si
occupa principalmente della formazione dei genitori e della coppia,
collaborando con diversi gruppi, istituzioni e riviste tra cui Famiglia
Cristiana. Attraverso incontri formativi
e consulenze intende promuovere e sostenere la capacità educativa dei genitori.
Fra le pubblicazioni ricordiamo presso San Paolo Non ho paura a dirti di no
(2007), Cuore di papà (2008), Né asino né re (2008), Mamme che amano troppo (2009); presso
Dehoniana: Il genitore equilibrato (1999), Andare d’accordo: la
collaborazione fra marito e moglie nell’educazione dei figli (2000), Fratelli
e sorelle (2000).
CAP.IV - il
pulcino feroce
1. la pretesa di essere al centro dell'attenzione
2. esisto solo io
3. voglio, anzi pretendo
4. è lamentoso ed incontentabile
5. la fiaba di.................
6. ha un potere relazionale enorme
7. è invulnerabile
8. l'immaturità
9. la maturità
1. la pretesa di essere al centro dell'attenzione
2. esisto solo io
3. voglio, anzi pretendo
4. è lamentoso ed incontentabile
5. la fiaba di.................
6. ha un potere relazionale enorme
7. è invulnerabile
8. l'immaturità
9. la maturità
Bel post!Da consigliare la lettura ad alcuni genitori...
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