giovedì 24 maggio 2012

ALBERT NOBBS


Commento di Eco :  il commento a caldo uscendo dalla sala non c’è stato. Solo perplessità. Non capivo il personaggio. Era una donna costretta a vivere  e lavorare fingendosi uomo  ma, secondo me, non ci si può “dimenticare” il proprio sesso. Non si può perdere l’identità al punto  da non capire che non  può desiderare di formare una famiglia sposando una donna. Benchè viva come un uomo da 20 anni ..non è un uomo. Oppure deve ammettere di essere omosessuale. Ma questo non avviene.  Durante il corteggiamento della giovane cameriera si chiede solo :”Devo dirlo prima o dopo il matrimonio che sono una donna?” 
E’ una strana storia, non si riesce a parteggiare per il/la  protagonista ma si segue tutto lo svolgersi degli avvenimenti con interesse. E’ un film ben fatto,  ben diretto con la ricostruzione dei luoghi davvero perfetta. Tutti i personaggi sono inseriti in modo tale da  creare l’atmosfera  dell’epoca. Il finale però mi è sembrato troppo frettoloso e poco realistico. Il film è tratto da un racconto di George Moore dal quale era già stata scritta una versione teatrale.

Glenn Close è bravissima: per diventare  Albert Nobbs assume un atteggiamento distaccato senza mai uscire dal comportamento serio e rigido che ci si aspetta da un perfetto cameriere. Praticamente recita con gli occhi  ed è più che sufficiente. La scoperta che ho fatto circa il cast è l’attrice Janet Mc Teer, talmente brava nei panni di un imbianchino che mi ha fatto proprio pensare ad un uomo.  I miei complimenti… è stata candidata all’Oscar come attrice non protagonista assegnato poi all’attrice di The help,  anch’essa molto brava. E’ una difficile scelta ma, pensandoci bene,  mi sembra più faticoso recitare en travesti dovendo far passare sentimenti e atteggiamenti maschili senza cadere nell’eccesso,  per cui  io l’avrei  dichiarata  vincitrice.