sabato 22 dicembre 2012

TISANE



Bere una tisana può essere il modo migliore per ritemprare fisico e mente, messi in scacco dai ritmi frenetici. Ma anche per concedersi un breve relax dopo una prolungata permanenza alla scrivania o contrastare la sensazione di freddo causata dalla basse temperature atmosferiche.
Ricorrere al mondo vegetale per tonificare l'organismo è fra le abitudini più antiche del genere umano e risale alla preistoria. Del resto, le piante officinali sono una miniera di sostanze (in primis gli oli essenziali ed antiossidanti) dagli effetti benefici, riconosciuti oggi anche dalla medicina. Così, per stare meglio, bastano pochi e semplici gesti come scaldare l'acqua, meglio se minerale naturale, e mettervi in fusione per pochi minuti una bustina di essenze vegetali e poi bere oppure applicare come impacco. Scegliere la tisana più adatta   allo stato psicofisico del momento, è molto semplice. Le proprietà rilassanti, rinfrescanti, lenitive, riposanti, balsamiche, digestive dei diversi prodotti sono evidenziate sulla confezione del prodotto.

INFUSI, DECOTTI E MACERATI
Tisana è  un termine generico  che indica una soluzione acquosa di fitoelementi. I tipi di tisane possono essere almeno tre : gli infusi, i decotti, i macerati.
L’infuso deriva dall’estrazione dei principi attivi contenuti nelle parti più delicate di fiori, frutti, parti erbacee della pianta officinale mediante  immersione per alcuni minuti in acqua precedentemente bollita.
Il decotto è la bevanda ottenuta facendo bollire più o meno a lungo in acqua le parti legnose, non solo quelle delicate, di uno o più piante officinali, così da estrarne i principi attivi. Per questo motivo il decotto va filtrato prima del consumo.
Il macerato si ottiene invece immergendo le parti sminuzzate di piante officinali in acqua fredda, dove resteranno per diverse ore prima di essere filtrate e consumate fredde.
Le tisane si possono preparare con una sola pianta officinale, ma più spesso sono un mix di più specie. In questo caso vi sarà sempre una pianta principale, che determina le proprietà della tisana stessa, e una o più piante adiuvanti, che esaltano l’efficacia di quella principale.

LE PROPRIETA’ DELLE ERBE

CALMANTI :  la tisana più tradizionalmente usata per contrastare l’insonnia è a base di fiori di camomilla, il cui infuso ha proprietà rilassante e digestiva.  Una spiccata azione rilassante ha pure l’infuso di tiglio, che aiuta a conciliare il sonno ed è utile per il benessere di naso e gola. Per rilassamento e benessere mentale sono indicate anche le tisane di biancospino  e di melissa. La prima, oltre a favorire un rilassamento che migliora la qualità del sonno, ha un’azione benefica per il cuore.  Bevute la sera, le tisane di camomilla, tiglio, biancospino e melissa aiutano a conciliare il sonno.
LENITIVE : una spiccata azione lenitiva ed emolliente delle mucose (bocca, gola, apparato digerente) è caratteristica della tisana di malva, utile anche per alleviare dolori e crampi allo stomaco. Addolcita con il  miele, è d’aiuto nel placare la tosse secca e il mal di gola.
Finocchio : finocchioDIGESTIVE : Menta e finocchio, usate in cucina per l’aroma che danno ai cibi, sotto forma di tisana  dimostrano spiccate proprietà digestive, oltre che antispasmodiche dell’apparato digerente. La tisana a base di finocchio favorisce la digestione e riduce la sensazione di gonfiore, favorendo l’espulsione dei gas intestinali.

CROCCANTE con NOCCIOLE


 
Siamo arrivati a Natale ......  cosa ne dite .......
 prepariamo un croccante  ?








Ingredienti per 6 persone : 400 gr. di nocciole,  3 cucchiai di acqua, 400 gr. di zucchero,   1 cucchiaino di succo di limone


Difficoltà : media

Tempo di preparazione : 50 minuti 


1) Scaldare il forno a 180° e far tostare per 5 minuti sull’apposita carta le  nocciole.

2) Intanto in una padella capiente mettere lo zucchero, 3 cucchiai di acqua e 1 cucchiaino di succo di  limone.

3) Fate caramellare lo zucchero, finchè assumerà un colore  biondo dorato (20 minuti con fiamma  medio/alta) mescolando continuamente con un cucchiaio di legno.

4) Abbassate la fiamma e unite le nocciole tostate. Continuando a mescolare fino a che lo zucchero  avrà un   colore ambrato.

5) Togliete dal fuoco e versate in uno stampo rivestito di carta da forno aiutandovi  con un coltello unto o  bagnato per spianare il composto. Fate raffreddare e rassodare, poi tagliatelo a pezzi e servitelo.

E’ possibile sostituire le nocciole con  mandorle oppure tostare tutte insieme nocciole, mandorle, noci spezzettate, pinoli e pistacchi e, al momento di versare tutta la frutta secca nello zucchero caramellato, si può aggiungere anche un cucchiaio di sesamo che rende il croccante più aromatico.







mercoledì 19 dicembre 2012

GIORNATA MONDIALE DELLA FAMIGLIA



Il Corriere della Sera in occasione della Giornata Mondiale della Famiglia  (Milano 2012) ha pubblicato un  inserto contenente, oltre a molte poesie su questo tema, l'articolo di Claudio Magris che riporto integralmente perchè  esprime dei concetti che condivido pienamente  e sui quali  credo si debba riflettere al di là di inutili   ”idealizzazioni”.

Famiglia teatro del mondo, di Claudio Magris  
“Corriere della Sera” del 3 giugno 2012
 
     Le grandi religioni universali, e soprattutto il Cristianesimo, non sono cosa da family day. Cristo è venuto a cambiare la vita degli uomini e a proclamare valori più alti dell'immediata cerchia degli affetti, anzi a sferzare duramente questi ultimi quando essi regressivamente si oppongono a un amore più grande. Perfino il legame più forte, quello tra il figlio e la madre, è trattato bruscamente quando Maria vuole interferire: «Donna, che c'è tra me e te?» le dice. Quando, mentre sta parlando a una folla, gli vengono a dire che sua madre e i suoi fratelli lo stanno cercando, Cristo replica: «Chi è mia madre? E chi sono i miei fratelli?», aggiungendo che è suo fratello chi fa la volontà del Padre. Se c'è conflitto tra il rapporto di parentela e il comandamento, la scelta è chiara: egli afferma di essere venuto a separare, ove sia necessario, «il figlio dal padre, la figlia dalla madre». La sua stessa nascita, del resto, scandalosa rispetto alle regole, non rientra certo nel modello dall'ordine familiare.
    Naturalmente Cristo non intende negare l'amore fra e per gli sposi, i figli, i fratelli, i genitori. Vuole potenziarlo, liberarlo dalla sua così frequente degenerazione egoistica, benpensante e riduttiva che immiserisce quei legami universali-umani in una chiusura pavida e arida, sbarrando la porta alla vita e agli altri, trincerandosi in un piccolo mondo pulito e perbene ma indifferente alla miseria e alla sofferenza, che magari iniziano fuori della porta sbarrata.            C'è una colorita espressione veneta che raffigura questa falsa e piccina armonia famigliare basata sul rifiuto degli altri: «far casetta». «Tengo famiglia» è la scusa migliore per tirarsi indietro dinanzi a un dovere che ci chiama a metterci a rischio.
http://sr.photos2.fotosearch.com/bthumb/CSP/CSP990/k10799302.jpg   La famiglia è certo una realtà storica, anche se di particolare durata, e come tale soggetta a trasformazioni e a mutamenti, mai così intensamente e confusamente come oggi, in un groviglio di liberazioni ora giuste ora pacchianamente ideologiche e stupide, conformismi travestiti da trasgressione o da sacri principi, esibizionismi supponenti, in un sommovimento di secolari tradizioni, costumi, valori, forme di aggregazione familiare. La famiglia è stata e difficilmente potrà cessare di essere una cellula primaria dell'universale umano; il Teatro del Mondo in cui l'individuo viene al mondo, le cui voci gli sono giunte già quando era ancora nella prima stazione del suo viaggio, nel ventre della madre; in cui l'individuo scopre il mondo, fa l'esperienza fondante dell'amore o devastante del disamore, impara con i fratelli il gioco, l'avventura, la lotta, l'ambivalenza di affetto e rivalità; in cui il padre e la madre gli trasmettono non solo la vita ma anche il suo senso.
    La famiglia può essere l'incantevole scenario della scoperta del mondo, come in Guerra e pace di Tolstoj, e può essere tragedia e abiezione, odio e violenza, Caino e Abele, gli Atridi e la stirpe di Edipo. Può essere luogo di opaca estraneità, di meschini risentimenti, di violenza e di oppressione; violenza di padri o di mariti padroni su figli e su mogli, sordida rivalsa femminile di soffocanti tirannidi domestiche, incombenti clan parentali che hanno trapiantato la tribù nella civitas e risucchiano l'individuo, come scriveva Kafka, nella pappa informe delle origini. Già la parola famiglia è un Giano bifronte: indica il mondo che ci è più caro e può indicare il bestiale legame mafioso. Gide poteva dire: «Famiglie, quanto vi odio». Le nuove forme di famiglia radicalmente diverse da quella tradizionale, che si annunciano pure sbracciandosi con enfasi, possono portare valori o disvalori ma non sono certo al riparo dalle degenerazioni della convivenza.
   La liberazione dell'uomo — il senso del Cristianesimo — non può non liberare pure la famiglia; anche da se stessa, se occorre. E allora la famiglia può diventare veramente un Teatro del Mondo e dell'universale-umano: quando, giocando con i propri fratelli e amandoli, facciamo il primo fondamentale passo verso una fraternità più grande, che senza la famiglia non avremmo imparato a sentire così vivamente; quando i genitori ci fanno capire concretamente che cosa significa essere portati per mano nella giungla del mondo, da una mano che continua a sorreggere anche quando non la si stringe più fisicamente. In una famiglia libera e aperta anche l'Eros trova la sua avventura più grande, misteriosa e conturbante; mangiare in pace il proprio pane con la donna amata in giovinezza, come dice un passo biblico spesso citato da Saba, è esperienza di grandi amanti. E i figli, in un universo di rapporti liberati da familismo (ansioso, autoritario, debole, ossessivo, a seconda dei casi) diventano realmente la passione più grande che la vita ci fa conoscere.
   La civiltà greca ci ha dato Edipo e gli Atridi, ma anche Ettore che, senza preoccuparsi della propria morte, sulle mura di Troia assediata gioca con suo figlio Astianatte e il suo desiderio più grande è che questi cresca migliore e più forte di lui.