martedì 11 dicembre 2012

MATERNITA'

Pensavo di tenerlo in me,  prima

che nascesse,
guardando il cielo,  le erbe, i voli
delle cose leggere,
il sole –
perché tutto il sole scendesse in lui.


Pensavo di  tenerlo in me, cercando
d’essere buona –
buona –
perché ogni bontà
fatta sorriso
crescesse in lui.


Pensavo di tenerlo in me, parlando
spesso con Dio –
perché Dio lo  guardasse
e noi fossimo
redenti in lui.
                                                                                Antonia Pozzi 
 

“Una delle voci femminili più intense del Novecento. La breve vita di Antonia Pozzi, nata a Milano nel 1912 e morta suicida a soli ventisei anni, fu consumata da una bruciante ricerca dell'assoluto: l'assoluto della poesia (le sue liriche, pubblicate postume, suscitarono l'ammirazione di Eliot e Montale); l'assoluto di una passione d'amore senza compromessi, alla quale nessuna delle persone di volta in volta amate seppe corrispondere; l'assoluto, insomma, di un sensuale ardore di vita, dolorosamente spento sotto una cappa di delusioni e oppressioni private e pubbliche nella cupa Europa del 1938”.

Nessun commento:

Posta un commento