mercoledì 30 marzo 2022

ROMANTICISMO, PASSIONE, MALINCONIA

Pablo  Neruda da Cento Sonetti d'amore

Sonetto XCIV La notte


Se muoio sopravvivimi con tanta forza pura
se tu risvegli la furia del pallido e del freddo,
da sud a sud alza i tuoi occhi indelebili,
da sole a sole suoni la tua bocca di chitarra.

Non voglio che vacillino il tuo riso nè i tuoi passi,
non voglio che muoia la tua eredità di gioia,
non bussare al mio petto, sono assente.
Vivi nella mia assenza come in una casa.

E' una casa sì grande l'assenza
che entrerai in essa attraverso i muri
e appenderai i quadri nell'aria.

E' una casa sì trasparente l'assenza
che senza vita io ti vedrò vivere
e se soffri, amor mio, morirò nuovamente

 

Cento sonetti d’amore” può essere considerata una delle più belle raccolte di poesie d’amore in assoluto. Racchiude tra l’altro alcune delle poesie più belle di Neruda.  

E'  il libro che sigilla e consacra l’unione indissolubile tra il poeta Pablo Neruda e la sua terza moglie Matilde Urrutia.

La raccolta si divide in tre parti: il mattino, dove l’amore è cantato in modo dolce, quasi romantico; il mezzogiorno dove invece traspaiono tutta la passione e il fuoco delle poesia di Neruda e infine la sera, dove a tratti si svela la malinconia, il timore della morte come separazione.

Tanto grande, coinvolgente e totale è il sentimento del poeta, dall’associare Matilde agli aspetti più belli della natura, tanto grande è il suo amore da sembrare che senza la sua Signora niente possa avere vita.

Nessun commento:

Posta un commento