mercoledì 18 aprile 2012

Il dramma delle bambine mai nate

Genericidio, un fenomeno ormai globale



Prima degli anni Ottanta, alle bambine indiane veniva riempita la bocca di riso per soffocarle, o venivano ammazzate con grosse dosi di oppio. Oppure, più semplicemente, abbandonate e lasciate morire di fame. Poi è arrivata la tecnologia. Ovvero, l'ecografia. E lo “sterminio” è diventato più semplice ed efficace.   Oggi in alcuni villaggi della regione indiana del Punjab, dove manca ancora l'acqua potabile e trovare un'aspirina è impresa quasi impossibile, si possono fare diagnosi ecografiche per scoprire se è un maschio o una femmina.   Se il fiocco è rosa, l'epilogo spesso è scontato, soprattutto quando si tratta del secondo o del terzo figlio.



Ormai lo sterminio delle bambine è diventato  un fenomeno globale. Dalla Cina e dall'India  il problema è dilagato in molti Paesi del Sudest asiatico. Poi, attraverso i flussi migratori, ha attecchito anche in Occidente, Italia compresa. Dall’ex Jugoslavia e l’Albania fino ai paesi dove ci sono forti flussi migratori come Stati Uniti, Canada, Gran Bretagna e Norvegia. Facilitate dall’assistenza medica offerta dai paesi dove si sono recate, le immigrate continuano a praticare l’antica selezione sessuale in uso nei Paesi d'origine.

                                    Mai nate: perchè il mondo ha perso 100 milioni di donne
di Anna Maldolesi. Ed. Mondadori
 
Anna Meldolesi, biologa e giornalista scientifica, è cofondatrice della rivista Darwin e firma italiana di Nature Biotechnology. È stata per dieci anni editorialista del Riformista per le problematiche all'interfaccia tra scienza, politica ed economia. Le sue analisi sono apparse su testate nazionali e internazionali, da ItalianiEuropei a Limes, da Il Sole 24 Ore al The Wall Street Journal.

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